La storia dei Crying Steel è lunga almeno quanto la storia dell’heavy metal in Italia. La band bolognese ha mosso i suoi primi passi già nel 1982, tre anni prima dell’omonimo EP di debutto. E da allora ha saputo lasciare un segno indelebile sulla scena, anche se i dischi alla fine non sono stati molti. Per il nuovo ‘Stay Steel’, i Crying Steel si sono fatti venire in mente qualcosa di davvero speciale e hanno ingaggiato Tony Mills. L’ex cantante di Shy e TNT ha accettato di buon grado ed è un piacere sentire il suo timbro sulle nuove composizioni della formazione felsinea. Timbro che peraltro si addice perfettamente al classico heavy metal dei Crying Steel, tanto da sperare che la collaborazione non si esaurisca solamente in questo disco. Ma tant’è, sarà il tempo a dirlo… Noi abbiamo la possibilità di apprezzare un disco ricco di energia, classico nell’approccio ma anche molto attuale, grazie a pezzi diretti ed immediati, oltre che mai banali. La melodia è da sempre un elemento fondante nel suono dei Crying Steel, e ‘Stay Steel’ non fa eccezione, a partire dall’opener ‘Hammerfall’. La doppia chitarra – lo storico Franco Nipoti ed il “nuovo” JJ Frati – funziona alla perfezione, sia nel riffing che nei continui richiami melodici che di fatto arricchiscono il disco: ‘Born On the Fire’ presente un crescendo irresistibile, ‘Barricades’ è ritmata e coinvolgente, ‘Raise Your Hell’ e decisamente immediata nelle sue influenze hard, mentre ‘Road To Glory’ chiude l’album con un uptempo incalzante. Non c’è da girarci troppo intorno, ‘Stay Steel’ è un disco assolutamente valido, che guarda al passato della band ma non si limita a citarlo. Anno 2018, i Crying Steel sono più che vivi, nel segno dell’heavy metal.


Sandro Buti

 

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